Il Museo Nicolis per la prima volta ad Autopromotec, la biennale internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico in corso a Bologna fino al 26 Maggio.
La ricostruzione dell’officina degli anni ’20 e ’30 del XX secolo ospita l’iconica Fiat 508 Balilla del 1933 del Nicolis, la popolare vettura presentata dalla Casa torinese al Salone dell’Automobile di Milano nel 1932. Venduta al prezzo straordinario di 10.800 lire, diventa subito l’auto dell’immaginario collettivo: economica, piccola ma comoda e di impiego universale.
La Balilla della collezione Nicolis, classica berlina 2 porte, è dotata di 4 confortevoli posti con interni in panno, verniciatura brillante, larghe portiere con cristalli scendenti a manovella, tappeto di gomma, tergicristallo elettrico e specchio retrovisore.
Ad arricchire l’esposizione, diversi componenti e attrezzi da lavoro dell’epoca provenienti dagli archivi storici del Nicolis e di Magneti Marelli, permettono al visitatore di rivivere l’atmosfera di quel tempo.
Nella collaborazione emerge una comunanza di ideali e valori, primo fra tutti quello della conservazione del patrimonio storico industriale.
La partnership con il Museo Nicolis è volta a promuovere il connubio fra il mondo della cultura e quello dell’impresa, per valorizzare l’importante patrimonio storico dell’industria italiana.«Essere chiamati a collaborare allo studio e alla ricostruzione di un’officina storica, rappresenta l’ennesimo riconoscimento del valore culturale del Museo – commenta Silvia Nicolis, presidente del Museo -. Per poter scrivere il futuro, è fondamentale partire dalla storia per restituire il giusto valore alle nostre origini. Mio padre Luciano è stato un grande sostenitore della filosofia del recupero e della conservazione, infatti, il patrimonio custodito, ha un valore storico inestimabile da tramandare alle generazioni future».
Il Nicolis è da sempre impegnato nella salvaguardia e diffusione della cultura del motorismo storico, tanto che le sue collezioni e il suo archivio sono considerati validi riferimenti del patrimonio automobilistico del secolo scorso, anche per grandi aziende come Magneti Marelli.