«Massima attenzione ma anche buon senso e nessun isterismo. Quindi manteniamo il più possibile le nostre abitudini e continuiamo a seguire le misure igienico sanitarie ampiamente diffuse in questi giorni». Lo dice il sindaco Roberto Dall’Oca riassumendo le principali misure che riguardano il Comune, la Provincia e la Regione Veneto relativamente ai contenuti del nuovo DPCM firmato ieri

• Confermata la sospensione delle attività scolastiche fino al 15 marzo;

Fino al 03 aprile 2020:
• Eventi, competizioni sportive e allenamenti consentiti solo a porte chiuse, o comunque all’aperto ma senza presenza di pubblico. In ogni caso le associazioni e le società sportive
sono tenute, attraverso il proprio personale medico, ad effettuare controlli idonei a contenere il rischio della diffusione del coronavirus tra gli atleti, tecnici, dirigenti ed accompagnatori che partecipano ad eventi ed allenamenti.
• Palestre, piscine, centri sportivi rimangono aperti purché sia possibile garantire il rispetto della distanza di almeno 1 metro tra ogni utente.
• Sospese tutte le gite, viaggi di istruzione, scambi e gemellaggi, uscite didattiche e visite guidate comunque denominate programmate dalle scuole. Quindi la misura fa riferimento al solo ambito scolastico.
• Divieto di permanenza nelle sale di attesa dei pronti soccorso per gli accompagnatori dei pazienti, salvo diverse disposizioni del personale medico.
• Restrizioni alle visite dei parenti e visitatori presso le case di riposo e le RSA. La determinazione concreta di dette restrizioni è affidata alla direzione sanitaria delle singole
strutture.

Permangono:
• Apertura musei ma con fruibilità contingentata tenuto conto delle dimensioni degli spazi;
• Sì a bar e ristoranti a condizione che il servizio sia fatto per i soli posti a sedere;
• Sì a tutte le altre attività commerciali, a condizione di contingentare gli accessi per evitare assembramenti;
• Sospensione delle manifestazioni organizzate di carattere non ordinario, compresi eventi culturali, ludici, sportivi e religiosi (cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose e grandi
eventi);
• Aperti luoghi di culto purché si evitino assembramenti, tenuto conto delle dimensioni. In ogni caso si rimanda alle disposizioni emanate dalla Diocesi.
• Come misura preventiva generale, il decreto ribadisce il rispetto della distanza di almeno un metro tra le persone per luoghi di culto, musei, bar e ristoranti, attività commerciali.