Villafranca ambasciatrice di pace e coesione sociale nel mondo. Parte dal Castello il progetto ”La Moda veste la Pace” che sabato 26 settembre vedrà Villafranca di Verona protagonista con la posa di una statua in zona Stazione alle 18 e una tavola rotonda alle 19.30 all’interno delle mura sul tema delle superstiti discriminazioni nel mondo della moda, dello sport e dell’arte. Alla presentazione dell’evento era presente Marietou Dione, presidente di Africa Fashion Gate che promuove l’evento in collaborazione col Comune.
«Un grazie a Villafranca per esprimere questi valori importanti in un momento storico difficile – commenta il segretario generale Nicola Paparusso -. Villafranca è stata una scelta mirata, opportuna, nata dall’ invito dell’assessore Tiberio di creare un evento che dimostrasse come fosse sbagliato il pregiudizio verso questa città. Questo monumento, installato grazie all’Amministrazione, cittadini e aziende, porterà Villafranca ad essere protagonista di un’iniziativa unica nel mondo. Una miniatura sarà donata al Parlamento Europeo. Una copia ogni anno sarà portata in un Comune europeo o extra che si sia distinto per iniziative senza distinzioni di razza». Dopo l’inaugurazione del monumento, al dibattito al Castello con giornalisti ed esperti del settore moda parteciperà anche il primo ministro del Senegal. Nell’occasione sarà conferito il premio internazionale al giornalismo della moda a Barbara Capponi (Tg1) e Igiaba Scego (Repubblica-Manifesto-L’unità). Ovvero rappresentanti di quella stampa nazionale che additò Villafranca come razzista e xenofoba in occasione della morte di Todirica Vasile del 18/9/2019, un senza fissa dimora vittima di una brutale aggressione negli spazi adiacenti la stazione ferroviaria.
«Villafranca fu dipinta come una città che non è e i fatti lo hanno dimostrato – spiega il sindaco Roberto Dall’Oca -. Da allora portato avanti ancora con più forza questo progetto che avrebbe dovuto avere un eco ancora più grande senza il Covid. La statua per questo sarà posata alla stazione per dare quel segnale che Villafranca è città inclusiva col rispetto delle regole dove la libertà di uno finisce dove inizia quella di un altro. Chi decide di essere parte della nostra società deve avere tutti gli strumenti per viverla a pieno».
Villafranca città della pace con questo evento esprime, ancora una volta, la ferma contrarietà ad ogni forma di discriminazione e intolleranza. «La morte di Vasile ci ha fatto riflettere sulla necessità di accogliere la sofferenza degli ultimi – commenta l’assessore Nicola Terilli -. A Vasile dedicheremo una targa in memoria che verrà collocata in un’area adiacente il parcheggio di fronte alla stazione ferroviaria. Non si può prescindere dal diffondere la cultura dell’integrazione, nella legalità, se si vuole costruire una comunità realmente solidale».
Negli Stati Uniti e nel mondo la tensione sociale provoca l’abbattimento di statue, a Villafranca viene innalzata.
«Abbiamo sposato il progetto perché quando c’ è pace e coesione sociale migliorano i rapporti sociali e migliora il tessuto sociale ed economico – sottolinea l’assessore Riccardo Maraia – . Avrebbe dovuto esserci una grande sfilata che abbiamo dovuto rimandare all’anno prossimo. Sarà l’inizio di un progetto articolato nei prossimi anni che coinvolgerà tutta la provincia che non è affatto xenofoba come qualche organo di stampa nazionale ha dipinto». L’assessore Anna Lisa Tiberio ricorda il coinvolgimento delle scuole. «Un percorso che iniziò in una scuola del nostro territorio, il liceo Anti, che incontrò Marietou Dione (nella foto) con un progetto di sensibilizzazione delle nuove generazioni su integrazione e inclusione sociale. Valori sempre portati avanti a Villafranca. Africa Fashion Gate ha avuto grande attenzione per Villafranca perché è ricordata nel mondo come la città della pace, valore da salvaguardare e proteggere».
Presenti anche Andrea e Alberto Piva in rappresentanza del mondo imprenditoriale che ha sostenuto la promozione di un messaggio forte.