Villafranca sempre più al centro delle iniziative per fronteggiare la pandemia. Dopo il Magalini Covid Hospital e le prime vaccinazioni, il Comune ha messo a disposizione il Palazzetto dello sport per la vaccinazione di massa. Lo ha annunciato ufficialmente il direttore generale dell’Ulss 9 Pietro Girardi.
«Siamo preparando la seconda fase con in campo impegnati anche i sindaci per cercare di individuare posizioni ottimali in provincia con centri grandi e confortevoli per iniziare campagna di massa che cambierà strategia in base ai vaccini che abbiamo a disposizione. Toccherà agli anziani ultra 80, ultra 70 e via via. Stiamo predisponendo il piano che prevede il Palaferroli a San Bonifacio, l’ex mercatone tra Legnago e Cerea, a Bussolengo la bocciofila, il PalaVilla di Villafranca e il Palarisi di isola. In ognuno deve essere garantito anche un servizio di emergenza per ogni situazione. Prevediamo una potenzialità di circa 4 mila vaccini al giorno per ogni punto, sempre se arriverà la fornitura adeguata».
Il sindaco Roberto Dall’Oca, del resto, aveva dato ancora una volta la disponibilità di Villafranca mettendo a disposizione una struttura con tutte le caratteristiche che servono: una superficie di 1000 mq, 1200 posti a sedere, spogliatoi, sale infermeria, parcheggi e accesso per i disabili. «C’è tutto il necessario – sottolinea il primo cittadino -. Dato che i tamponi sono disponibili anche in farmacia e negli studi privati, Villafranca ha voluto essere punto di riferimento per il piano vaccini e dare il proprio contributo. C’è un fattore logistico, il bacino è di 100 mila abitanti, con tutte le caratteristiche di sicurezza per assolvere a questo compito. Dopo l’ospedale punto essenziale contro il Covid, abbiamo quindi offerto anche l’uso del palazzetto».
Girardi ha poi fatto il punto sulle vaccinazioni in corso. «Dovevamo partire dal 20 gennaio in poi, e invece siamo partiti subito il 27 dicembre con 90 vaccinazioni. Poi siamo progrediti con circa 6900 dosi a settimana fornite alla nostra Ulss. Siamo partiti con un vaccino sicuro ma con vincoli e problemi logistici non indifferenti. Ogni fialetta si ricavano sei dosi che abbiano rispettato la catena del freddo. Quando li spostiamo da un sito all’altro serve una scorta».
Ad oggi il totale delle persone vaccinate (prima dose) è di 8820 di cui: 3801 (43%) dipendenti AULSS9 (65% dei dipendenti); 2387 (27%) operatori sanitari degli ospedali privati (Pederzoli e Sacro Cuore); 1162 (13,1%) di case di riposo e centri residenziali (514 operatori sanitari, 648 ospiti); 531 (6%) medici medicina generale/Pediatri Libera scelta/SUMAISTI/medici continuità assistenziale (60% del loro totale); 939 (10,6%) altro
«Solo dipendenti ulss, più case di riposo e operatori vari sono oltre 17 mila persone. Capite la tempistica. Quindi invito alla calma. Siamo sommersi di telefonate per richieste di informazioni. Speriamo di avere una dotazione superiore già dalla prossima settimana (in questa meno di 8 mila) con una tipologia di vaccino con meno vincoli rispetto al primo. Il 22 gennaio si finiranno le case di riposo, aree con particolari problematiche, con la prima dose. Su 7260 vaccinabili al momento, con ad oggi una distribuzione di vaccini di circa 5700 utenti. I restanti la prossima settimana. Già iniziato per i centro disabili, in due settimane faremo il grosso. Poi si faranno anche i soggetti in casa, verso cui c’è grande attenzione. Terza fase prevederà, speriamo a marzo, l’inserimento di un ulteriore vaccino monodose con la siringhetta già pronta. E qui determinanti saranno medici di base, pediatri di libera scelta e farmacie. Nella più rosea previsione finiremo prima dell’autunno».
Poi l’invito finale: «Continuate ad avere tutte le precauzioni. Temo che nel fine settimana arriveranno i trasgressori dell’ultimo dell’anno».