(di Matteo Zanon) La XIX edizione dei Giochi del Mediterraneo in corso a Orano (Algeria) parla veronese. Nel torneo femminile di doppio infatti, Aurora Zantedeschi, 21enne portacolori dell’At Verona che però si allena sotto le direttive del maestro Damian Di Noto al Tennis Villafranca, assieme alla compagna Nuria Brancaccio (argento nel torneo di singolare) ha conquistato la medaglia di bronzo. Un risultato eccellente se si pensa che alla manifestazione partecipano circa 3390 atleti provenienti da 26 Comitati Olimpici Nazionali (NOC). 18 paesi europei, 5 africani e 3 asiatici per una competizione che comprende 24 discipline. Abbiamo raggiunto Aurora per farci raccontare questo successo e le emozioni vissute nel percorso che ha portato a mettesi al collo la medaglia di bronzo.

Aurora, com’è nato questo successo?

Abbiamo vinto la prima partita contro l’Egitto, poi la seconda che era quella decisiva che ci avrebbe permesso di giocarci la finale per l’oro l’abbiamo persa contro la coppia di Malta 11-9 al super tie-break. Questa sconfitta è pesata tanto perché abbiamo avuto sette match point ma non siamo riuscite a portarla a casa. Nonostante fossero sfumati oro e argento, eravamo decise a conquistarci il bronzo. La partita però non l’abbiamo giocata perché una delle due avversarie si è infortunata e quindi non ha potuto scendere in campo e abbiamo vinto a tavolino.

Vi aspettavate di portare a casa una medaglia?

All’inizio quando ci hanno convocate non sapevamo minimamente il livello che ci potesse essere quindi eravamo molto dubbiose. Una volta che abbiamo visto il tabellone e le avversarie che potevamo incontrare ci aspettavamo di andare a medaglia, oro o argento. Non ce l’abbiamo fatta ma anche essere riuscite a portare a casa una medaglia per la nostra prima rappresentazione con i colori italiani è comunque un traguardo importante.

Che effetto ti ha fatto rappresentare l’Italia su un campo da tennis in una manifestazione così importante?

Non ho parole per descriverlo. La prima volta sicuramente non la scorderò facilmente. Giocare per il mio paese e rappresentarlo era un sogno che coltivavo fin da bambina e si è avverato.

Nel torneo di singolare hai chiuso a quinto posto. Sei contenta del risultato o ti aspettavi qualcosa in più?

Non sapevo minimamente chi ci fosse in tabellone quindi non sapevo cosa aspettarmi. Sapevo invece che sarebbe stato difficile giocare sapendo di rappresentare l’Italia e avendo molto più “pressioni” addosso. Sono contenta di questo quinto posto perché ho perso da quella che poi ha vinto l’oro. Mi sarebbe piaciuto arrivare a medaglia anche qui ma non ce l’ho fatta ma devo dire che è stata una buona soddisfazione anche questa.

Possiamo dire che è il risultato più importante che hai ottenuto?

Il risultato più importante forse no ma sicuramente il più prestigioso. Un risultato arrivato rappresentando l’Italia e per l’Italia e che mi ha trasmesso tante emozioni lungo tutta la settimana.

A chi dedichi questa medaglia?

La voglio dedicare in primis a me e alla mia famiglia. Poi anche alla Federazione Italiana Tennis e al responsabile del settore femminile Vittorio Magnelli per la fiducia nel convocarmi e per la possibilità che mi ha dato che ho cercato di sfruttare al meglio.

Ottimi risultati anche in campo maschile. Francesco Passero, venticinquenne perugino, conquista la medaglia d’oro battendo in rimonta lo spagnolo Carlos Lopez Montagud con il punteggio di 6-7 6-4 6-3. Passero (che sarà presente al Challenger di Verona in programma dall’11 al 17 luglio sui campi del Ct Scaligero) bissa il successo anche in doppio con il compagno Matteo Arnaldi. La coppia, infatti, ha sconfitto gli spagnoli Montagud/Lopez San Martin per 6-2 6-3 riportando il titolo in Italia dopo il successo del 2009 di Gianluca Naso e Matteo Marrai.