Il Centro diurno socio-sanitario per anziani non autosufficienti di Povegliano è una realtà. Oggi in una conferenza stampa sono stati illustrati i servizi, gli interventi sanitari e le prestazioni di natura socio-assistenziale, di sostegno psicologico, animazione, socializzazione cui il centro è finalizzato. Il “fine lavori” del centro diurno, che è ubicato nell’edificio della ex casa di riposo accanto al municipio, ha infatti permesso di indire la gara per la gestione. Considerati i tempi tecnici, per fine settembre potrebbe diventare operativo.
L’importo complessivo dell’intervento era di 2350000 euro. Una parte delle somme derivanti dal ribasso d’asta sono state spese spesa per migliorie alla struttura, per esempio un ascensore più moderno e funzionale. “Alla fine sono stati risparmiati 186 mila 500 euro – spiega l’assessore Carozzi – che la Regione ci ha autorizzato a destinare ad altra opera pubblica, ovvero ai lavori antisismici alla scuola elementare”. Si tratta di una struttura con impiantistica all’avanguardia, con notevoli risparmi dal punto di vista dei consumi energetici, un’ottima climatizzazione degli ambienti, un sistema all’avanguardia per il ricambio d’aria e un servizio di igiene per anziani e disabili con la stanza del bagno assistito. Gli spazi interni ed esterni rendono la struttura flessibile per i diversi utilizzi di assistenza alla popolazione disabile. “Ringrazio chi ha contribuito all’opera – sottolinea il sindaco Anna Maria Bigon – come Stefano Zenari, responsabile dell’ufficio tecnico, gli uffici comunali, l’architetto Sergio Martin, il direttore dei lavori Luca Rovaglia, il collaudatore Costanzo Tovo e le ditte che hanno lavorato in questo momento difficile”. Tra l’altro le ditte subappaltatrici hanno preso l’80% grazie a una transazione direttamente dal Comune visto che la ditta appaltatrice era in difficoltà. L’intervento è iniziato nel 2011 ma si è concluso quasi col doppio del tempo previsto a causa di due varianti che necessitavano di autorizzazione regionale. “Proseguiamo nel recupero degli immobili storici del comune mantenendo la stessa destinazione – aggiunge i primo cittadino – con l’integrazione tra generazioni grazie ai vicini asilo nido e materna. La struttura, inizialmente autorizzata dalla Regione per 8 persone, ora potrà raggiungere la capienza massima di 25. Al piano sopra c’è anche la comunità alloggio con dieci posti residenziali che rappresenta un supporto per le famiglie”.